Il nuovo Sistema – di Guido de Eccher

La “normalità” diventa il valore supremo cui tutti (o quasi) si adeguano senza protestare…

Il Nuovo Sistema

Guido de Eccher

La “normalità” diventa il valore supremo cui tutti (o quasi) si adeguano senza protestare…

Autore: Guido de Eccher Formato: 14×21
Genere: Fantapolitica – distopia Rilegatura: Brossura
ISBN: 9788897674085 Lingua: Italiano
N.pag.: 342

Disponibile anche in eBook

 3,99 16,00

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Descrizione

Quali sorprese ci riserva il futuro?

La “normalizzazione” sarà ciò che ci aspetta?

O forse il futuro è già adesso?

il nuovo sistema copertina

C’è un Paese che finisce in una crisi devastante: produzione che sprofonda, debito pubblico alle stelle… si afferma Nazione Nuova, un partito cui nessuno dava credito, ma che ottiene la maggioranza. Il nuovo governo introduce nuove tasse e un pesante prelievo sui risparmi. Dopo le prime violente proteste, la popolazione accetta il cambiamento e ritorna la calma. Il prezzo da pagare è però alto: i lavoratori più anziani sono espulsi, è introdotta una nuova legislazione che conferisce poteri inusitati a polizia e magistratura; molte persone spariscono senza lasciare traccia. I giovani sono i primi ad accettare la “normalizzazione” propugnata dal governo, forse perché beneficiati a spese degli anziani. La “normalità” diventa il valore supremo cui tutti (o quasi) si adeguano senza protestare: Normalità come piattezza mentale, come adesione totale al Sistema. Già, perché il nuovo corso ha un nome: il Nuovo Sistema.

Il Nuovo Sistema di Guido de Eccher, pubblicato nel 2012, è un romanzo distopico che si è rivelato, ad oggi, di incredibile attualità.

nuovo sistema police

Guido de Eccher

Nato nel 1946 in un piccolo paese del Trentino, vive con la moglie a Padova, dove si è laureato in lettere nel 1972. Ha due figli adulti e due nipotini. Ha insegnato nella scuola media e poi è stato dirigente scolastico per ventidue anni. È in pensione dal 2008. Coltiva da sempre la scrittura, ma solo da quando ha cessato di lavorare ha potuto farlo a tempo pieno. In questi anni ha scritto incessantemente, incontrando le difficoltà di tutti gli scrittori “emergenti”. Appartengono a questo periodo i romanzi “A che ora finisci?” (2008) e “La geografia del cielo” (2010), “Un pianeta per bipedi intelligenti” (2009), “La luce oltre l’orizzonte” (2011), “Il nuovo sistema” (2011) e “L’ultimo passo” (2012). Oltre ai romanzi, ha scritto un saggio sul sistema scolastico, “La scuola che non va” (2008) e molti racconti, sia di carattere autobiografico, che di genere “noir”.

Guido De Eccher

“Quanto più uno scenario culturalmente apocalittico ci sembra pericolosamente plausibile e vicino, tanto più l’opera che stiamo leggendo ha valore, perché ci spinge a riflettere su quanto possa essere semplice scivolare in un totalitarismo, senza neanche accorgersene.”
Gorgibus – Il libro del martedì

Recensioni

La recensione di Miriam Mastrovito su “Il flauto di Pan”

Normalità. Una parola rassicurante, all’apparenza innocua. Può essere questa la chiave risolutiva per  una società sull’orlo del collasso?
Nazione Nuova non ha dubbi in proposito.
Non abbiate timore, non sto per presentarvi l’ennesimo partito spuntato come un fungo nell’intricato sottobosco della politica italiana. Qui si parla di un altro paese, un paese immaginario sebbene tristemente simile al nostro. Crisi economica, disoccupazione, debito pubblico alle stelle. Questo è il desolante quadro della situazione quando un neonato partito, a cui nessuno dava credito, ottiene la maggioranza assumendo le redini del governo. È l’inizio di un nuovo corso. Vengono introdotte nuove tasse e pesanti prelievi sui risparmi, i lavoratori anziani vengono espulsi per far largo ai giovani, polizia e magistratura ottengono maggiori poteri affinché possano eliminare gli elementi di disturbo, la Normalità si afferma come valore supremo a cui tutti devono adeguarsi.
In breve tempo gli obiettivi prefissati dal Nuovo Sistema vengono raggiunti. La crisi è superata, l’economia in ripresa, l’ordine garantito, ma a quale prezzo?
E sì, perché c’è sempre un prezzo da pagare.
Nel suo celebre saggio Fuga dalla libertà, Erich Fromm spiega come l’essere liberi rappresenti un valore ma, al tempo stesso, un grave peso da sopportare per l’umanità, una responsabilità dalla quale tende a fuggire rifugiandosi nell’autoritarismo o nel conformismo. L’affermarsi dei regimi totalitari è possibile fintantoché l’uomo rinuncia
spontaneamente alla libertà assicurata da una società individualistica in cambio di sicurezza.
È proprio questo il meccanismo alla base del Nuovo Sistema ipotizzato da Guido de Eccher. La normalizzazione accettata dal popolo coincide con il conformismo assoluto, con l’appiattimento mentale e la rinuncia a qualsiasi forma di autonomia di pensiero. È questo il prezzo da pagare per essere parte di un’unica grande famiglia nel cui grembo sentirsi accuditi e protetti da qualsiasi avversità.
Il risultato, come facilmente intuibile, è una società distopica che richiama a gran voce l’inquietante scenario prospettato da Orwell in 1984.
Qui non c’è l’onnipresente televisione che spia ma ci sono pillole da assumere quotidianamente perché la mente sia educata a non porsi troppe domande, ci sono i messaggi subliminali e c’è il condizionamento di massa che passa anche attraverso un nuovo programma di istruzione che si prefigge di creare l’Uomo Nuovo. I giovani hanno un lavoro garantito ma per loro è d’obbligo omologarsi. Qualsiasi trasgressione, naturalmente, viene pesantemente punita.
In questo contesto si snoda la storia di Albert Ruggi e di Lara Kolkey, la storia di due individui refrattari al sistema e della loro lotta per la riconquista della libertà. Lui è un trentenne imprigionato perché dissidente quando ancora il Nuovo Sistema era ai suoi albori. Dopo dieci anni di detenzione viene rilasciato e gli viene offerta l’opportunità di reintegrarsi.
Lei è una ragazza ribelle per natura. Alle spalle ha un lungo periodo di permanenza in un reclusorio statale in cui hanno tentato di guarirla dalla sua anormalità ma con scarsi risultati. Forse a causa di un’anomalia genetica, Lara ha sviluppato una particolare facoltà: riesce a riconoscere le persone che come lei hanno conservato una certa capacità critica sfuggendo alla generale massificazione e se ne sente attratta come il ferro da una calamita. Sarà proprio questa capacità a far sì che incroci Albert sul suo cammino. Ma si tratta solo di questo?
La ribellione dei due protagonisti sarà davvero il frutto di una libera scelta o sono pedine inconsapevoli sulla scacchiera del Sistema che ha deciso di servirsi di loro per degli oscuri scopi?
Tra colpi di scena, complotti e una guerriglia che si prepara nel territorio impervio dei monti Wabiti, l’autore sviluppa una trama solida e avvincente. La società da lui immaginata e ampiamente descritta provoca un senso di claustrofobia e disagio soprattutto perché ci appare assolutamente futuribile. Inquietano le similitudini tra il nostro e il suo paese immaginario. Leggendo il romanzo non si può fare a meno di pensare alla crisi che noi stessi stiamo attraversando e di percepire il Nuovo Sistema come qualcosa che va oltre un’ipotesi di pura fantasia. Allo stesso modo però, non si può evitare di guadare ad Albert e Lara come a due esempi che, nonostante tutto, infondono speranza giacché come scrive Fromm nel succitato saggio,“l’atto di disobbedienza, in quanto atto di libertà, è l’inizio della ragione”. E forse proprio la ragione può rappresentare una risposta alternativa alla Normalità.


Recensione di Giuseppe Pellegrino pubblicata su Amazon

Si sente parlare spesso di medioevo prossimo venturo, in occasione di grandi crisi economiche, di guerre che infiammano parti del nostro pianeta e che potrebbero estendersi, di improvvise siccità o alluvioni in un quadro di metamorfosi climatica senza precedenti, ma in ciascuno di questi casi non si affrontano le cause, o, se lo si fa, non si tratta di vere cause, ma di ciò che l’informazione ritiene sufficiente far trapelare. In questo libro appare ben netta la saldatura fra informazione e potere, e come questa simbiosi formi un sistema educativo apparentemente tollerante, democratico, aperto alle individualità e alla crescita sociale dei giovani, ma che in realtà non è altro che la costruzione di un modello sociale soffocante, liberticida, impositivo e repressivo. É interessante come venga analizzata la genesi del “sistema” che ha, nell’istruzione e nella scuola, soprattutto universitaria, uno dei suoi cardini fondamentali. Informazione e scuola: su questi due punti nodali il libro si sofferma, ed è illuminante la parte in cui il docente di psicologia spiega alle matricole lo scopo del corso di psicologia: la formazione di uomini funzionali al sistema e pronti a controllare le menti altrui.
Fatta questa doverosa premessa, il libro presenta due piani narrativi: uno esplicito, quello che l’autore scrive, e uno implicito, quello che l’autore fa scrivere al protagonista del libro stesso. Due piani paralleli, che a partire da un certo punto del libro si sovrappongono, fino a rendere talvolta quasi indistinguibile l’uno dall’altro, se non fosse per il tipo di carattere usato. In sostanza l’autore immagina il protagonista non solo come un personaggio del libro ma come uomo che lascia traccia di sé, che tesse la tela di un racconto che non è altro che la propria esistenza. Ed è questo un altro dei punti fondamentali: la virtualità dell’esistenza nel racconto del protagonista e l’esistenza stessa hanno una dicotomia, quasi l’autore volesse rimarcare quanto ciò che s’immagina vada oltre la vita, ed entri in un auspicato o dannato destino che talvolta la realtà smentisce o oblitera. Vi sono due brani del racconto immaginario del protagonista che vengono smentiti dalla realtà. Sul primo c’è un interessante e stimolante invito a una semplice riflessione: se l’uomo controllasse i suoi impulsi il corso della storia cambierebbe (episodio della ragazza che uccide il vecchio, poi corretto nel racconto del protagonista). Sul secondo la virtualità, intesa come immaginazione del protagonista che s’imprime nel racconto di sé, cozza con la realtà, ed è precisamente l’episodio finale in cui lui fugge per le montagne con i suoi compagni di lotta.
Una parola ricorrente nel racconto, che fa da collante e da primigenio fattore per la formazione del “Nuovo sistema” è: “Normalità”. Vi sono interi passi del racconto che ne parlano, circoscrivendone il senso in ciò che ciascuno sente non come proveniente da un pensiero proprio, ma da un volere superiore indotto. La normalità appare quindi come una percezione soggettiva (e oggettiva) indotta dal ceto dominante. Nelle società moderne vengono individuati, come normali, comportamenti iscritti in un codice morale che non lede interessi superiori, anzi li puntella e li accoglie, giustificandoli e sostenendoli. Il potere, il “nuovo potere” raccontato nel libro, costruisce una normalità artificiosa come strato aggiuntivo al quale esso appone il suo sigillo. Ma qualcuno si ribella, proprio perché sente artificioso e prevaricante tale strato. Il protagonista, Albert, insieme a Lara e altri personaggi minori, percepiscono questa normalità indotta come un inaccettabile sopruso, e non come una condizione necessaria per la crescita culturale, sociale ed economica.
Il potere raccontato nel libro, costruisce una normalità funzionale al superamento di un vecchio modello sociale, al quale si sostituisce epurando una vecchia classe dirigente e promuovendo il carrierismo dei giovani, a patto che essi non osino mai metterne in discussione le fondamenta. Nel nuovo potere c’è prima l’idea del modello sociale, poi delle persone. L’umanesimo che ne affiora si dissolve, si sgretola, perché il modello che emerge è un modello esclusivamente dominante in cui non vi è alcuno spazio per le persone, per la loro individualità, libertà di pensiero e di espressione. Ogni pensiero diverso da quello ufficiale viene “curato”, addomesticato o represso, fino a far sì che quel modello viva a spese dell’integrità dell’uomo. Ed è impressionante come tale modello sia il risultato di una gigantesca commistione fra potentati privati e supreme cariche pubbliche, che insieme tessono una gigantesca tela che opprime, induce e soffoca l’alterità e nel contempo sostiene, appoggia e premia l’accettazione acquiescente. Il fideismo che impone non è nient’altro che la facciata edulcorata di un sistema totalizzante che, al pari di una violenta dittatura, annienta ogni voce fuori dal coro, fino a insinuare nelle università il metodo di diffusione di un volere superiore e dei mezzi per imporlo. Parafrasando Cavour che diceva: “L’Italia è fatta, ora bisogna fare gli Italiani”, nel racconto il potere che si è imposto può dire: “questo è il modello sociale, ora tutti si devono attenere a esso”. E il sistema “educativo” e repressivo utilizzato non è dissimile da quelli finora conosciuti, con la doverosa integrazione che il passaggio degli anni richiede.
Interessante è la caratterizzazione del protagonista, il suo profilo psicologico, la sua resistenza al sistema e poi, dopo un lungo periodo di “rieducazione”, in cui mette in atto un sistema del tutto personale per non esserne annichilito, il suo apparente “ravvedimento”, fino all’impennata finale, in cui la sua dignità e il suo volere prevale su qualsiasi imposizione. Contro tutto e tutti, famiglia e amori, decide per sé, per la propria visione di esistenza pensante contro cui si abbatte l’ira del potere, personificata da un magro e diabolico personaggio, cui l’umanesimo rappresenta solo un ostacolo di cui disfarsi.
In conclusione, penso che il “Nuovo sistema” presenti diversi spunti di riflessione, oltre ad essere curato nella semantica e chiaro nell’esposizione. Ma è, prima di tutto, un libro interessante nella trama e nel messaggio che promana: l’uomo deve sempre esser vigile, non deve mai ritenere solo di altri la facoltà e il compito di amministrare, governare; deve informarsi su chi delega col proprio voto e controllare e verificare le scelte dei propri delegati: ma spesso se ne “dimentica”, ritrovandosi poi un potere che non ha scelto e che non può più contrastare.


Recensione – Il libro del martedì

Un piccolo assaggio? Leggi l’anteprima qui sotto…

Il nuovo sistema urlo
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il nuovo sistema copertina aperta
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